Il pastore vietnamita Nguyen Cong Chinh (50 anni), incarcerato dal 2011 per il suo attivismo nel campo delle libertà religiose e della difesa dei diritti dei cristiani delle zone rurali del Vietnam, è stato di recente messo in isolamento senza la possibilità di avere contatti coi familiari. A scatenare questo ulteriore provvedimento contro di lui è stata la richiesta di essere trattato almeno come gli altri detenuti (criminali di vario tipo). La povera moglie Tran Thi Hong ha scoperto questo inasprimento della pena solo quando recatasi a fargli visita, le hanno comunicato che era stato trasferito addirittura in una prigione di un'altra provincia. "E' stato trasferito perché ha rifiutato di dichiararsi colpevole dei suoi crimini", ha detto una guardia alla moglie.

Nessun commento:
Posta un commento
AVVISO PER CHI COMMENTA
Dovete mettere i vostri nomi e cognomi veri. Chi vuol dire qualcosa di vero non deve aver paura di mettere il suo nome e cognome.
I vostri commenti che lascerete non saranno approvati solo se, sono anonimi , offensivi, volgari e insensati.