Michael Overd (s) durante l'arresto lo scorso mese di luglio 2016, la Broadmead Shopping Centre di Bristol
E' shoccante che un tribunale oggi possa considerare la Bibbia stessa come una forma di istigazione all'odio.
Due predicatori sono stati condannati con l'accuso di disturbo alla quiete pubblica, dopo che un procuratore ha stabilito che citare parti della Bibbia nel contesto della società moderna inglese “deve essere considerato come un abuso e un crimine”.
Il procuratore ha precisato che la libertà di parola deve essere subordinata alla realtà multiculturale nella moderna Gran Bretagna, e che nel caso di specie esisteva una chiara minaccia alla quiete pubblica a causa delle parole dei predicatori e per le critiche all'islam.
Michael Overd e Michael Stockwell sono stati condannati lo scorso martedì dal Tribunale di Bristol.
Nel corso dei quattro giorni del processo il procuratore Jackson ha affermato:
“Dire a qualcuno che Gesù è l'unico Dio non è una questione di verità. Arrivare a dire che l'unica via a Dio è Gesù, non può essere considerata la verità”.
I due sono stati condannati ai sensi dell'art 31 del Crime and Disorder Act 1998, “per avere usato parole minacciose o assunto comportamenti disordinanti, alla vista e a portata di udito di persone a cui avrebbe potuto recare molestia, allarme o disagio, con l'aggravante di offesa alla religione”.
Michael Phillips che ha curato al difesa dei predicatori di strada ha dichiarato:
“Questo procedimento non è altro che un un moderno processo eretico, camuffato processo sull'ordine pubblico”.
Stockwell aveva citato un verso della Bibbia nel quale Gesù afferma: “Io sono la via, la verità e la vita” e che questa è l'unica via al cielo.
Overd ha invece commentato: “Non si può fare riferimento alle norme sull'ordine pubblico per impedirci di criticare l'slam o altri stili di vita. Dove sono le nostre libertà? Se non ti piace quello che dico, allontanati e lascia che altri siano liberi di ascoltare il messaggio. In realtà questi vogliono solo impedire la libertà di parola”.
La corte ha anche disposto una multa nei conforti dei due predicatori pari a 300 sterline ciascuno, più le spese processuali pari a 3.372 sterline.
Andrew Williams, responsabile del Christian Legal Center, che assiste i due predicatori, sottolinea che il caso solleva molti interrogativi sullo stato della libertà di parola e della libertà religiosa nel paese, e che sarà presentato appello.
“E' shoccante che un tribunale oggi possa considerare la Bibbia stessa come una forma di istigazione all'odio” conclude Williams
Fonte: BuonaNotizia
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domenica 5 marzo 2017
MONDO. UK; Predicatori di strada condannati per aver citato la Bibbia in pubblico
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