“NEL PREGARE NON USATE TROPPE PAROLE” MATTEO 6:7
Ecco è l’insegnamento di Gesù sulla preghiera: “Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole”. Aggiunge poi due istruzioni precise. Primo: “Entra nella tua cameretta e, chiusa la porta,
rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto” (verso 6). Secondo:
“Il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” (verso 8). Una preghiera sincera non è pensata per le orecchie umane. Nel “Il Messaggio”, Eugene Perterson parafrasa in questo modo: “Trova un posto tranquillo e appartato, in modo da non essere tentato di recitare una parte”.
Nella preghiera sincera lo Spirito Santo porta in superficie cose che avevi accuratamente nascosto agli altri e a te stesso. Come in uno specchio, Lui ti mette a confronto con la verità e ti chiede di confessare “gli intrighi vergognosi” (2 Corinzi 4:2). Dopo averlo fatto, puoi lasciare la presenza di Dio purificato, corretto, fiducioso e sicuro di quale sia la Sua volontà. Niente alimenta una preghiera sincera come un reale bisogno: “Signore, senza di te non posso fare nulla.
E tutto quello che faccio senza di te non significa nulla!” Questo è il luogo della preghiera pura, spoglia da ogni orpello. Anna era lì quando gridò a Dio chiedendo un bambino: quel giorno, Samuele venne concepito nel suo cuore e poco dopo nel grembo. Quindi non lasciare la tua stanza di preghiera fino a quando non avrai concepito, fino a quando l’embrione dello scopo di Dio per la tua vita non inizia a prendere forma in te, e nascerà la tua visione.
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